Abbiamo da poco intrapreso l’attività di trasporto di alimentari, affiliandoci, con nostri furgoni di proprietà, a una nota casa di trasporti e spedizioni internazionali che ci affida generi di natura diversa, alcuni dei quali devono viaggiare a temperatura controllata come, frequentemente, salumi e insaccati. Ci chiediamo se essi possano essere concaricati insieme ad altri generi come olio e caffè.

R.: Domanda interessante, questa, che consente di fare un po’ di chiarezza sul trasporto di diverse tipologie di alimentari, disciplinato dal regolamento (CE) 852/04. In linea generale, allora, ove esista la prescrizione di trasporto a temperatura controllata vige l’obbligo, ovviamente, del mantenimento della catena del freddo in tutte le sue fasi – le più critiche delle quali sono i trasbordi e il deposito – nei valori stabiliti dalla normativa a seconda della più o meno elevata deperibilità. E quindi le carni – da fresche a (già) salate e quindi predisposte per un periodo di conservazione – rientrano praticamente tutte in questa fattispecie. Ove, nel carico promiscuo entrino anche prodotti per i quali l’etichettatura non prevede il loro trasferimento a temperatura controllata, non risultano, allo stato, controindicazioni per tali prodotti salvo però che gli operatori (vettore, depositari, magazzinieri, addetti alla logistica, spedizionieri, ecc.) non siano appositamente richiamati all’osservanza anche del contrario cioè di un grado di temperatura che non vada al di sotto di determinati valori fissati dal produttore. Cosa questa, rara e che consente di considerare non nocivo il trasporto di questi prodotti assieme a insaccati e salumi. In tutti i casi, è opportuno per i vettori che si occupano di trasporti a temperatura controllata (come degli altri operatori della filiera) il ricorso a un’apposita assicurazione del tipo “Institute Frozen Food Clauses” predisposta dall’Institute of London Underwriters (ILU) e dai Lloyd’s di Londra. Autorevole prodotto assicurativo, questo, che tutela gli interessi dell’assicurato comprendendo i rischi di mancata erogazione della prevista temperatura anche a causa di “(…) breakdown of refrigerating machinery”.

di Maurizio Favaro