I ravanelli, tipici della primavera e dell’inizio dell’estate, ipocalorici ma ricchi di principi nutritivi, buccia rossa e interno bianco, hanno più proprietà di quante si conoscano. Utili per la salute del fegato e dei reni e al rilassamento dei muscoli e del sistema nervoso, e anche afrodisiaci (secondo me), sono molto usati anche in fitoterapia. Il nome “ravanello” deriva da raphys (rapa), legato al latino raphanus. Anche in lingua persiana “rafe” significa “apparizione rapida”, in riferimento alla veloce germinazione dei semi di ravanello. Il periodo migliore per la raccolta è da aprile a luglio, ma si trovano in commercio tutto l’anno grazie alle coltivazioni in serra. Sono di diversa tipologia, in fatto di lunghezza, peso, misura e forma. Le varietà conosciute e coltivate nel nostro Paese sono piccole quanto una ciliegia: quella che troviamo più frequentemente è la radicola, con radice piccola, tonda e rossa. Le caratteristiche di questo ortaggio sono il suo sapore leggermente piccante e pungente e la croccantezza. Il ravanello è un ortaggio ricchissimo di acqua, che rappresenta il 95,6% in peso, ma ha dalle elevate quantità di vitamine del gruppo B, di acido ascorbico (vitamina C) e sali minerali, assorbiti dal terreno, e di ferro, fosforo calcio e acido folico. Sotto forma di infusi e decotti, sono un ottimo sedativo della tosse e sono utili contro le infezioni delle vie respiratorie. I semi di ravanello, infine, sono un blando lassativo. In Italia usiamo mangiare i ravanelli soprattutto a crudo, in insalata o in pinzimonio. Possono essere usati insieme ad altre verdure per condire una pasta fredda, soprattutto nel periodo estivo. Detto questo proviamo ad accostarci il vino. In insalata e a crudo è pressoché impossibile perché il suo carattere esuberante sovrasterebbe il sapore del vino. Con la pasta fredda sopracitata, condita insieme ad altre verdure, azzarderei un rosato morbido e profumato. Per la frittata con il ravanello, nella quale si utilizzeranno anche le foglie (sbollentate a mo’ di spinaci) e un po’ di formaggio, consiglierei un bianco fresco e leggero. Se il sapore del formaggio sovrastasse gli altri ingredienti, opterei per un Sauvignon Altoatesino. Una cosa sfiziosa che piace a Lola, la mia deliziosa nipote gourmet di quattro anni, sono le chips di ravanello: affettate a rondelle sottili, condite con olio, sale, e spezie e infornate tra due fogli di carta da forno fino a quando non diventano croccanti. Ottimo anche per i grandi, naturalmente!

di Massimo Biagiali