Quando si parla di turismo enogastronomico, il pensiero corre immediatamente al vino. Ma questa Italia per antonomasia definita il “Bel Paese” è in assoluto la terra più ricca, tra le nazioni europee quanto a prodotti tipici e a preparazioni di cucina. Le delegazioni Wigwam della Sicilia propongono un itinerario “insolito” perlomeno, rispetto a quelli usuali, appunto dedicati principalmente al vino: scoprire il limone della più grande e senz’altro soleggiata, tra le isole italiane. Partiamo dal fatto che la produzione di questo frutto è talmente di qualità che la denominazione “Limone di Siracusa” ha ottenuto il riconoscimento europeo della “IGP”, ovvero “Indicazione Geografica Protetta”. Come di prammatica è stato istituito il Consorzio di Tutela che associa gli operatori e ne controlla le produzioni, ne sono state codificate le caratteristiche e delimitata l’area geografica. L’itinerario tocca le zone dove il limone ha da sempre, in prevalenza, trovato il suo migliore habitat, ovvero la fascia costiera tirrenica e quella ionica per arrivare infine a Palermo dove questo frutto entra grandemente nella tradizione gastronomica della città e nella provincia di Trapani dove vi sono due micro aree e, soprattutto la scuola di cucina del Wigwam Club locale che lo ha inserito nelle proprie proposte didattiche. Il giro inizia dalla parte orientale, praticamente appena sbarcati dopo aver attraversato lo Stretto. Sulla costa ionica da Messina a Letojanni, troviamo una quarantina di produttori, riuniti nell’Associazione Produttori Limone Interdonato, con sede a Nizza di Sicilia (Me) attilio.interdonato@virgilio.it Questo limone prende il nome da un colonnello che compì gesta rivoluzionarie, ma che la memoria del suo nome è tramandata per aver incrociato un cedro con un limone locale chiamato “ariddaru” su portainnesto di arancio amaro. Ne risultò un limone dalle dimensioni medio-grandi, con somiglianza al cedro, di sapore delicato e poco acidulo, con una buccia a grana finissima. Anche la scorza è gradevole e non amara. Il paesaggio di questi limoneti, specie nelle valli della fiumara del Nisi, è caratterizzato da terrazzamenti in pietra a secco, tutt’ora visibili da chi percorre la strada costiera da Messina a Catania. A Castell’Umberto (Me), opera un’attrezzata azienda agrumicola che ha visto la propria produzione trovare sempre maggiori consensi di mercato grazie al passa parola che ha generato la vendita diretta. Si può visitare il sito www.terramadre.it e fare ordini all’origine, come è in uso nella Rete Wigwam delle Piccole Fattorie. La denominazione “Limone di Siracusa” che vanta l’IGP (Indicazione Geografica Protetta) www.limonedisiracusa.it è riservata alla cultivar popolazione “Femminello di Siracusa”, riferibile alla specie botanica Citrus limon (L) Burm coltivata in impianti specializzati nel territorio di questa provincia. Si tratta di un limone molto particolare, che presenta caratteri qualitativi di pregio riconosciuti ed apprezzati da oltre un secolo dai consumatori di tutto il mondo. In primis, una succosità superiore al 30% determinata dalla ricchezza di ghiandole oleifere e dall’elevata qualità degli olii essenziali. La pezzatura è medio grande, omogenea, il colore e la finezza della grana della buccia, un alto contenuto in acido citrico ed elevata capacità produttiva ne fanno un primato ed una ragione di orgoglio per i produttori isolani. Il Limone di Siracusa determina, da solo, un quarto della produzione limonicola nazionale. La coltura del Limone di Siracusa IGP, si estende lungo la fascia litoranea dei comuni di Augusta, Melilli, Siracusa, Avola, Noto, e Rosolini. Nella zona interna è interessata una parte del territorio dei comuni di Floridia, Solarino, Sortino e Priolo Gargallo. Due semplici ricette proposte dalla Scuola di Cucina del Wigwam Club “Mare Dentro” di Trapani

Marmellata di limoni

Lavare i limoni e sbucciarli, privarli dei semi, coprirli con acqua fredda per 12 ore, bollire in abbondante acqua, scolarli e lasciarli riposare. A parte, sciogliere lo zucchero con l’acqua quindi unire gli agrumi e fare cuocere insieme.

Limoncello

Lavare e sbucciare i limoni utilizzare solo la parte gialla della buccia, mettere a macerare nell’alcool per circa 20 giorni. A parte, bollire acqua e zucchero unire all’alcool e quindi fi ltrare.

Granita siciliana al limone

Preparare con il succo di tre limoni, e la loro buccia grattugiata, 180 grammi di zucchero e l’albume di un uovo. Mettere le scorze grattugiate a bagno in un bicchiere d’acqua e lasciare riposare per una notte. Il giorno seguente filtrare il liquido e unire il succo dei tre limoni. Aggiungere acqua fino ad arrivare a 10 dl. Versare il liquido in un pentolino e portare a ebollizione con fiamma molto bassa. Infine aggiungere lo zucchero e lasciare riposare. Quando la soluzione si sarà raffreddata, metterla in un contenitore metallico, aggiungere mescolando dal basso verso l’alto l’albume sbattuto a neve e riporre in freezer. Ogni 30 minuti, rigirate il composto. Dopo 4 ore la granita sarà pronta per essere gustata. Servite in ampi bicchieri e guarnite con foglioline di menta e uno spicchio di limone fresco.