Con l’avvento dell’aperitivo lungo, detto anche aperitivo cena, in alcune parti d’Italia aperitivo cenato o aperitivo buffet, si intende quello che un tempo era il momento dell’aperire, ovvero preparare lo stomaco al pasto principale. Quel momento è diventato un appuntamento conviviale ove ci si incontra e, per allungare i tempi dello stare insieme, si mangia e si bevono cocktail. Ma, si sa, i tempi cambiano e ci si evolve, L’attuale tendenza non è più fatta di buffet, scomparso causa covid, ove trovi di tutto, oggi esiste la carta dei piatti proposti dal bar con attenzione al food pairing, ovvero l’abbinamento del cibo con cocktail. Nella grande maggioranza piatti unici che possono spaziare dal pollo al curry, servito con un Negroni, ai chili con carne accompagnato con un Margarita, una insalatona con pollo ed un Aperol spritz, gin and tonic con il fritto. Ma in realtà al bar come possiamo abbinare i piatti unici ai cocktail internazionali? Le cose da tener conto sono varie, in assoluto il grado di dolcezza del drink, poi l’alcolicità volumetrica, infine il grado aromatico e la sua intensità. Prese in esame queste variabili si analizza il piatto da abbinare: il pesce crudo andrebbe a nozze
con un blasonato Martini cocktail, una pepata di cozze alla tarantina con un cocktail base tequila, un old faschioned o un Manhattan con della carne, magari cotta sulla piastra, e così via.
Ma quando il piatto diventa unico? Quando è completo di verdure, legumi, versioni di pani e focacce e altri vari ingredienti. Queste preparazioni al bar sono vincenti perché garantiscono il pasto completo e, soprattutto, in molti casi le scelte vertono su facili preparazioni e, in particolare, veloci. Il bar oggi può fare conto su svariate piccole attrezzature professionali, che in poco spazio riescono a creare microcucine senza l’ausilio di cappe ad aspirazione ma di cappe ai carboni attivi che non hanno bisogno di canna di fuoriuscita fumi. Ecco che anche in piccoli spazi con una piastra ad induzione e un microonde professionale si possono preparare piatti unici di livello ed abbinarli anche alle mode cocktail del momento come il gin and tonic. In questo caso vorrei proporvi il Gingarby and tonic nato a porto San Giorgio nelle Marche. Vista la sua composizione aromatica che include fra le varie botaniche anche frutti che lo ingentiliscono, lo abbinerei con una preparazione delicata e profumata: trancio di salmone in padella con finocchietto, mela croccante, rosmarino e una sfumata di Gingarby a fine cottura.
Ingredienti del Gingarby: mela rosa, ginepro, angelica, coriandolo, cardamomo, frutta, menta, rosmarino, finocchietto, salvia, basilico, alcol da grano