La più bella del Brenta

Sarà anche la Villa più bella della Riviera del Brenta (e indubbiamente lo è) ma… non è la migliore. La sua spettacolarità nasconde infatti, malamente, la boria inconcludente dei suoi proprietari: i Pisani di Santo Stefano, proprietari dell’omonimo palazzo veneziano ora sede del Conservatorio. Si dice che vollero costruire la Villa a somiglianza della Reggia di Versailles. E per chi a Versailles non c’era mai stato e confronti non ne poteva fare, ci riuscirono. Più modestamente riuscirono certamente a costruire la villa più grande e splendente della Riviera del Brenta, ma anche una delle più povere! Col loro spendi e spandi, e soprattutto per costruire la loro (piccola) Versailles i Pisani andarono infatti in rovina, e furono costretti a vendere l’immobile a Napoleone che lo usò come cadeau per il figliastro Eugenio di Beauharnais. Godiamola comunque. Magari lasciandoci condurre dal suo asse di simmetria: esso parte dal pontile sul Naviglio, entra nella Villa, attraversa tutto il Parco, trapassa le Scuderie, e addirittura si inoltra nel giardino e all’interno della piccola Villa retrostante nota come “Casino del Prete”. Ma non facciamoci affascinare troppo dall’enorme Vasca che, coi suoi 200 metri di lunghezza, quasi 11 di larghezza, e 3,50 di profondità massima, taglia in due il Parco. Come spiego nella mia recente “La Riviera del Brenta – Guida in barca e in bici” (tracciati Editore), con la Villa la vasca non c’entra nulla. La Vasca è stata infatti realizzata solo un secolo fa dall’Istituto di idraulica dell’Università di Padova, che aveva sede nella Villa. Lo scopo non era estetico ma scientifico, relativo cioè al compimento di esperimenti di idrotecnica. Non mancarono le proteste tanto da indurre alla realizzazione della parte ritenuta, per così dire, “estetica” della Vasca, ovvero della parte larga, trilobata, situata ai piedi della Villa. Insomma, si rispose a chi protestò per la presenza della Vasca, facendone un’altra.