Che sia passato o no il tramonto, a fine lavoro, verso sera, è oramai sempre più consolidata la tradizione dell’aperitivo. Le abitudini quotidiane, le contaminazioni culturali e le necessità temporali hanno modificato sensibilmente questo momento di break, dando sempre più spazio alla componente alimentare (una volta limitata a olive e patatine) trasformando questo momento di stacco in qualcosa di sempre più simile ad un pasto. Dalle 18.00, in qualunque bar si vada, si trovano stuzzicherie di ogni sorta e qualità, affiancate a improbabili proposte di pasta condita, salumi, bruschette e così via. In nord Italia si chiama “apericena” ed è ormai un trend da parecchi anni. Ma da molto prima nella vicina Spagna si consuma la tradizione delle tapas: uno spuntino alquanto variegato e sostanzioso, da consumare regolarmente accompagnato da una bevuta, nell’attesa della cena, pasto che là viene consumato dopo le 22.00. È quindi evidente la necessità di offrire uno spuntino ben più sostanzioso del tradizionale aperitivo italiano. Fra le dieci tapas (piccoli piatti di gastronomia) più note ci sono le “albondigas”. Le “albondigas” sono semplicemente polpettine di carne. A seconda della regione in cui ci si trova si possono incontrare varianti sia nella composizione della polpetta stessa (generalmente carne di manzo e maiale), sia nella salsa in cui sono servite. La versione più nota è quelle delle “albondigas” in umido condite con una salsa di pomodoro nella quale l’aglio è predominante. Sebbene in origine le tapas nascano per accompagnare lo sherry, oggigiorno sono diventate l’accompagnamento tradizionale a qualunque bevuta pre- cena. Sicuramente sorseggiare il tradizionale vino tinto non è un abbinamento sbagliato, ma è sempre più diffusa l’abitudine a bere cocktail durante l’aperitivo. È consigliabile se le polpette sono fritte, alfine di mitigare la sensazione di unto, abbinarle alla variata “Sbagliato” de Negroni (3 cl Punt e mes, 3 cl Campari, 3 cl Contratto con un twist aromatico tone su tone che richiami l’aroma delle polpette). Se le polpette invece sono arrosto o al forno, meno unte ma un po’ meno morbide, compare l’aroma amarognolo della rosticciana: il nobile Negroni è l’abbinamento perfetto (3 cl “Rubens” di Beccaris, 3cl bitter Luxardo, 3cl gin Langhe, fetta di arancio e scorza di limone, eventualmente con un twist di rosmarino in caso di carni bianche).