L’oca nelle campagne marchigiane ha sempre avuto un significato di prosperità e abbondanza.
Non a caso veniva preparata durante la mietitura e soprattutto durante la “battitura” (trebbiatura).
Veniva infatti cucinata per festeggiare il raccolto.
La battitura avveniva nell’ “ara” (aia) della casa del mezzadro, dove gran parte dei vicini arrivavano per dare “aiuto a buon rendere” ovvero aiuto da restituire.
Quando si faceva pausa dal lavoro, si pranzava tutti insieme con pasta fatta in casa, condita con un sugo fatto con le rigaglie dell’oca.
La seconda portata era oca sapientemente condita e cotta al forno a legna dalla” vergara”, la moglie del mezzadro.
Questa si occupava dell’allevamento e della custodia di tutti gli animali da cortile della casa.
Attualmente alcune associazioni del territorio, per mantenere viva la tradizione del’ “Oca del Batt” organizzano feste con menù a base di oca.
Una tra tante è il Marina calcio, associazione sportiva di Marina di Montemarciano (AN).
L’intenzione è senz’altro nobile e duplice: la prima è tenere viva una tradizione radicata nelle campagne marchigiane, l’altra è poter reperire fondi per la scuola calcio di “Marina calcio”.
Tutti i dirigenti e associati si sono prodigati per la buona riuscita della festa che si è svolta lo scorso 7 e 8 settembre presso il campo sportivo Di Gregorio di Gabella di Montemarciano.
In questi due giorni sono riusciti a servire circa 500 porzioni tra primi piatti e oca.
Niente male per essere la seconda edizione e per essersi svolta in un territorio non estremamente ampio.