Breve storia dei rimedi anti-sbornia

Che sia capitato dopo un luculliano pasto o una serata brava in giro per locali con amici, a molti è capitato di dover affrontare i postumi dovuti all’elevato consumo di alcolici. Per quanto attuale possa essere il tema, è altresì vero che l’uomo affronta questo fenomeno più o meno da quando ha scoperto la fermentazione dello zucchero in alcool e ha deciso che ciò che se ne ricavava era cosa buona al palato. Già Plinio il Vecchio (23 – 79 d.C.) nell’opera Naturalis Historia descrive in maniera chiara gli effetti dell’alcool su colui che ne esagera il consumo: “postero die ex ore halitus cadi ac rerum omnium oblivio morsque memoriae.” (“Il giorno dopo l’alito sa di botte, ogni cosa è stata dimenticata e la memoria è come vuota” (N.H. XIV. 142). A questi sintomi, uniti ai bruciori di stomaco e al mal di testa, in passato si poteva provvedere scegliendo fra una serie di rimedi tradizionali alquanto stravaganti, come te di mirra mescolato a becco di rondine frantumato (antico rimedio assiro) o polmone di pecora e uova crude di gufo. Di rimedi meno particolari e probabilmente più efficaci parla Catone il Censore nel suo De Agri Cultura (II sec a.C.): l’autore evidenzia le efficaci proprietà del cavolo condito con vino acidulato per mitigare gli effetti negativi che può avere sull’organismo un’abbondante bevuta. (par. 156). In sostanza: riempire lo stomaco per attenuarne i bruciori. Da sempre quindi l’uomo rileva i disagi del dopo-sbronza e cerca di contrastarli per recuperare uno stato di benessere. Per capire meglio come contrastare efficacemente i sintomi da abuso di alcolici è necessario individuarne le cause per cercare di contrastarli in maniera specifica. Senza ombra di dubbio il primo e più evidente sintomo è la disidratazione, ovvero la perdita di liquidi dal corpo, dovuta all’aumento della sudorazione e della diuresi, seguito dal calo di zuccheri nel sangue che comporta giramenti di testa e senso di stordimento. Infine, la carenza di vitamine nell’organismo, origine poi dei gravi disturbi di chi ha l’abitudine cronica di bere. Avendo chiari noi oggi le ragioni dei sintomi della sbornia possiamo capire il senso di alcuni rimedi sopracitati e di altri in uso in epoche successive: nel Medio Evo, per esempio, veniva consigliata l’assunzione di piatti a base di pesce come l’anguilla. Qui un principio di fondo rimane valido: l’ingerimento di proteine permette di ripristinare e stabilizzare il livello degli zuccheri nel sangue, consentendo un più veloce recupero. Nella Repubblica di Genova, nel ro la perdita di liquidi dal corpo, dovuta all’aumento della sudorazione e della diuresi, seguito dal calo di zuccheri nel sangue che comporta giramenti di testa e senso di stordimento. Infine, la carenza di vitamine nell’organismo, origine poi dei gravi disturbi di chi ha l’abitudine cronica di bere. Avendo chiari noi oggi le ragioni dei sintomi della sbornia possiamo capire il senso di alcuni rimedi sopracitati e di altri in uso in epoche successive: nel Medio Evo, per esempio, veniva consigliata l’assunzione di piatti a base di pesce come l’anguilla. Qui un principio di fondo rimane valido: l’ingerimento di proteine permette di ripristinare e stabilizzare il livello degli zuccheri nel sangue, consentendo un più veloce recupero. Nella Repubblica di Genova, nel non si può che lasciare la ribalta al Bullshot (Alex Gorlach, 1952), tonico inventato al Rama Hotel di Bangkok in cui il consommé di manzo abbraccia la vodka, speziata e condita con sale, pepe e Worcester sauce.

Bullshot (ricetta I.B.A. 2004)

1 oz. cl Vodka; 2 oz. cl consommé di manzo; ½ oz. cl succo di limone; Dashes di Worcester Sauce; Dashes di Tabasco; sale e pepe. Nell’higball colmo di ghiaccio versare il succo di limone, la vodka e il brodo. Condire con la Worcester sauce, il tabasco, sale e pepe. Mescolare. Guarnire con fetta di limone e sedano.

Oggi l’utilizzo dei tonici dopo sbornia non è più diffuso come nel ‘900 e spesso e volentieri la tendenza è ormai quella di prendere qualche analgesico per il mal di testa e l’antiacido per lo stomaco per affrontare “the morning after the night before”. Ma ad ogni epoca il proprio rimedio. Nonsi può concludere se non sottolineando come gli argomenti trattati non siano rimedi “medici”, ma semplici trucchi che, nell’arco della storia, l’uomo ha adottato per ammorbidire tutte quelle sensazioni spiacevoli che l’eccessivo consumo occasionale di alcol causava. Ancora, si potrebbero scrivere pagine e pagine illustrando come, accanto ai rimedi per la sbornia, le società abbiano individuato sistemi punitivi e coercitivi anti-consumo di alcol: il motto degli Alcolisti Anonimi afferma “Se eviti il primo bicchiere non ti ubriacherai mai”. Credo che ad ognuno spetti la libertà nella scelta di bere, ma allo stesso tempo la responsabilità di bere con consapevolezza. Cheers!