I ricordi della campagna e del lavoro che ho svolto negli anni quaranta, da ragazzino, sono ancora ben impressi nella mia mente. Non parlo della guerra che era in atto allora, ma del lavoro che la nostra numerosa famiglia (20 persone) faceva nei campi. Coltivavamo grano, granoturco, segale, avena, miglio, sorgo e, oltre ai cereali, canapa e lino. Vivere in quel tempo in campagna era veramente bello. Mia nonna, all’epoca, allevava molti animali da cortile, preziosa fonte di guadagno. Con le uova la nonna comprava tutto; ne raccoglieva tante e, a volte per caso, trovava nidiate di uova inaspettate. A me dava spesso delle uova per andare dal “casoin” a comperare l’olio, lo zucchero ed altro. Ogni sera si faceva una grande polenta e, una volta al mese, si preparava il pane biscottato nel forno a legna che a turno le famiglie del paese prenotavano. Gli animali da cortile si nutrivano con il sorgo e la lattuga tagliata fine; l’avena era per le mucche e l’orzo veniva venduto. Una parte di orzo la nonna lo abbrustoliva per farsi il caffè; il miglio era per gli uccelli. Il dolce più importante e unico era “la fugassa” destinato alla festa di Pasqua. La nonna pensava per tempo a mettere da parte le uova da destinare a questo dolce: lo faceva veramente grande! Per l’Epifania invece si preparava la “Pinsa”, che si riproponeva durante l’anno. Questo dolce aveva tante varianti quante le famiglie che lo realizzavano. Vi proporrò la ricetta che mia nonna elaborava allora (e come la ricordo!). Direte: ricordi del passato! Certamente sì, però mi sono serviti per apprezzare tutti i prodotti della terra e per baciare ogni giorno il pane che la Divina Provvidenza mi fornisce.

“Pinsa” cotta sotto la cenere del focolare

Ingredienti: 200 g di farina gialla; 1 litro di acqua; 100 g di farina bianca; 60 g di uvetta; 5 fichi secchi; 100 g di zucchero; un pizzico di sale; buccia di limone grattugiata. Preparate la polenta in una pentola con acqua bollente e sale. Versate a pioggia la farina gialla e mescolate per 30 minuti. La consistenza non deve essere troppo densa. Lasciatela raffreddare. Unite quindi alla polenta gli altri ingredienti e mescolate bene il tutto: otterrete così un impasto più denso. Lavorate bene questo impasto finché prenda consistenza. Chi ha la fortuna di avere un focolare o un caminetto acceso, sposti in avanti la cenere calda che si trova sotto le braci e metta sotto la cenere l’impasto lasciandolo per 2 ore. Cercare di tenere sempre calda la cenere con poche braci di legna che poserete sopra. Abbinamento vini: Passito.