Ha una regola che ha imparato dalla nonna e dalla mamma: i piatti devono essere semplici, dai gusti schietti che derivano solo dall’utilizzo dei prodotti del territorio legati alla stagione. Una filosofia del cibo che Massimiliano Mozzo, 24 anni, di Cadoneghe (Padova) ha esportato con successo al Mathis food di St Moritz, il blasonato ristorante a quota 2.500 metri, meta preferita dei Vip che sciano sulle piste di Corviglia- Piz Nair. Alle spalle, Massimiliano ha la formazione dell’istituto alberghiero “G. Maffioli” di Castelfranco Veneto e l’esperienza maturat alle Calandre di Padova, sotto la guida del pluristellato chef Max Alajmo. “A 22 anni – dice Massimiliano Mozzo – ho deciso di ampliare il mio percorso professionale accettando la proposta del Mathis. Una scelta dettata anche dalla mia passione per la natura, in quanto il cibo è sempre legato all’ambiente Dovevo rimanere un anno, ma a St. Moritz mi trovo bene e, per il momento, non penso di cambiare”. Il Mathis food fa un gran uso di prodotti italiani: dai tartufi di Norcia (in stagione se ne consumano un chilo al giorno) ai piselli di Baone, al pesce azzurro dell’Adriatico. Per questo chi si siede ai tavoli nella terrazza, con vista mozzafiato sulle cime che coronano il Piz Bernina, o nell’elegante saletta interna La Marmite (La marmotta), nella scelta dei piatti consigliati ci sono i bigoli con le sarde e risi e bisi che Massimiliano Mozzo ha insegnato a cucinare, apprezzare e gustare. “Sono sempre più – afferma il giovane chef – i personaggi dello spettacolo e dell’industria che vogliono provare questi piatti. Ciò che colpisce è la qualità: i bigoli sono al torchio come li faceva mia nonna, il riso è Carnaroli del Delta del Po o Vialone Nano di Isola della Scala. Ciò che premia è la qualità dell’alimento valorizzato dalla semplicità della cottura”.