“Piazza dell’Insurrezione 28 Aprile 1945
Guida architettonica e artistica”,
di Pietro Casetta

Piazza Insurrezione: la piazza più brutta e più fascista di Padova?Forse. Ma senza dubbio la più interessante. Piaccia o no, i migliori architetti e artisti padovani del Ventesimo (e Ventunesimo) secolo si ritrovano, se non tutti la gran parte, proprio in questo luogo. Parliamo di Gino Peressutti, Francesco Mansutti e Gino Miozzo, Giulio Brunetta, Quirino De Giorgio, Renato Iscra, Giorgio Carli e Giorgio Moschino fra gli architetti, Giuseppe Santomaso, Toni Benetton, Fulvio Pendini, Paolo Boldrin, Servilio Rizzato fra gli artisti. Si aggiunga che è in virtù di questa piazza che si possono cogliere in maniera eclatante gli elementi di quel grande dibattito, presente anche a Padova, fra architettura monumentalista e architettura moderna, razionalista, e fra arte figurativa e arte astratta, informale. Un dibattito che ha infuocato buona parte del Novecento e che ancora non si è spento. Altrettanto si può dire per gli aspetti urbanistici. La disputa circa il destino di questo luogo, innescata nel 1921 con la decisione di realizzare la Piazza attraverso lo sventramento del quartiere Santa Lucia, non si è mai affievolita e continua il suo corso. Fermarsi dunque ad osservare Piazza Insurrezione, senza pregiudizi e senza malintesi, può soltanto rivelarsi utile a chi non si accontenta di conoscere la storia di questa città e del nostro Paese, ma vuole anche capirla.

Pietro Casetta