master-cucina-italiana_articoloLa lectio magistralis di Antonio e Nadia Santini

La Lectio Magistralis con la quale lo scorso giugno si è conclusa l’edizione 2016 del Master della Cucina Italiana ha avuto come protagonisti due icone dell’alta ristorazione italiana e mondiale come Antonio e Nadia Santini del tristellato ristorante “Dal Pescatore” di Canneto sull’Oglio (MN). A prendere la parola, in apertura, Antonio Santini, che ha voluto fin da subito evidenziare un aspetto: “Oggi il cuoco è una figura estremamente visibile, ma il ristorante non è solo cucina: è anche sala, amministrazione, comunicazione. Dunque chi vuole aprire un locale deve avere un grandissimo bagaglio di competenze”. Nadia Santini ha invece voluto porre l’accento sul fatto che “nella professione di cuoco è essenziale mettere tutta la propria anima, le proprie energie” e soprattutto non si deve mai smettere di imparare. “Il mio è un “lifelong learning” – ha ribadito – vale a dire un apprendimento continuo, per tutta la vita. Le certezze che oggi abbiamo, domani possono venire meno, perché il nostro lavoro è in continua evoluzione”. Nadia Santini ha anche rivolto un invito ai giovani cuochi: “Dedicate tempo alla costruzione di voi stessi, non abbiate fretta, la maturazione interiore arriva sempre con lentezza, ma se seguite il cuore e l’umanesimo siete sulla strada giusta”. La chef del ristorante tristellato “Dal Pescatore” ha poi raccontato agli allievi del Master il suo incontro con il grande chef francese Paul Bocuse: “Sono stata stregata da una sua frase – ha ricordato – mi ha detto ‘Qui in Italia, chiudi gli occhi, assaggi qualche cosa e sai dove ti trovi’. Ed è vero. Perciò, come cuochi, dobbiamo sempre conoscere chi produce le materie prime, valorizzando le bontà e l’autenticità, frutto del loro lavoro”. La Lectio è stata introdotta dagli interventi del Comitato Scientifico del Master, composto da Sergio Rebecca (presidente del Comitato e di Esac Spa, società che organizza il Master), Massimiliano Alajmo (chef), Raffaele Alajmo (Ceo di Alajmo Spa) e Mauro Defendente Febbrari (medico nutrizionista). Rebecca, dopo aver ripercorso le tappe significative dell’edizione 2016, ha passato in rassegna i successi di Antonio e Nadia Santini, sottolineando l’importanza della dimensione familiare di questa impresa: “La loro è una storia di successo, fatta di lavoro, di sacrificio, di dedizione, ponendo al centro della propria vita un valore fondamentale: quello della famiglia, unitamente all’attenzione e all’amore per il proprio territorio” ha affermato. Il presidente del Comitato Scientifico ha poi sottolineato come il Master della Cucina Italiana consenta agli allievi di avere una “conoscenza diretta di tanti grandi professionisti, che nei 5 mesi di lezione del corso hanno offerto una formidabile panoramica su tutto il mondo dell’enogastronomia e della ristorazione e su come trasformare le materie prime per soddisfare il palato e poter anche trasmettere emozioni sensoriali”. I venti allievi che hanno frequentato la quarta edizione di questo corso di alta formazione per futuri cuochi si sono così congedati dalle cucine, dai laboratori didattici e dalle aule del Centro Formazione Esac – Confcommercio di Creazzo e ora si apprestano, dopo 800 ore di lezione, ad affrontare il tirocinio di 4 mesi in alcuni dei più prestigiosi ristoranti italiani. Le iscrizioni alla quinta edizione del corso, che inizierà il 16 gennaio 2017, sono già aperte e la scheda di candidatura per accedere alle selezioni è scaricabile dal sito www.mastercucinaitaliana.it