Spiace doverlo ricordare proprio a pochi mesi dal bimillenario della morte di Tito Livio ma, in Prato della Valle, statue di padovani famosi come lui ce ne sono ben poche. Quasi tutti non sono altro che… illustri sconosciuti, con l’unico merito di avere avuto parenti ricchi al punto tale da poter “sponsorizzare” la realizzazione della bella piazza ricevendo in cambio la possibilità di effigiare un proprio congiunto. E così, assieme a Tito Livio, ecco l’effige dello Scemo! “Scemo” con la esse rigorosamente maiuscola, visto che si tratta dell’epiteto conquistatosi da Gustavo Adamo Baner, figlio del più valoroso fra i comandanti degli eserciti svedesi. Tanto valoroso che quando il re gli chiese come volesse essere premiato, rispose in modo poco svedese e tanto italiano: “Mi sistemi mio figlio!”. Presto fatto, Gustavo Adamo divenne Governatore dell’Ingria, dove grazie alla sua inettitudine si guadagnò il soprannome di “Dulle” (sciocco, scemo). Ma in diplomazia, si sa, la faccia bisogna salvarla a tutti, cosicché gli vennero dedicate non una ma addirittura due statue: una in Prato, l’altra nientemeno che nel loggiato del Bo. Entrambe dunque a Padova, città sufficientemente famosa ma altrettanto distante dalla madrepatria!