Si definisce un autodidatta della cucina. Per questo non vuole essere chiamato chef, ma semplicemente cuoco. Edoardo Conti, 37 anni, romano, nonostante la giovane età, ha di che essere orgoglioso. Se a Varsavia i polacchi mangiano l’amatriciana o la carbonara come fossero in una trattoria di Roma, è merito suo. Nel ristorante Po Prostu Art Bistrò, nel centro della capitale polacca, i tradizionali pierogi (simili ai ravioli) piatto tipico, son stati sostituiti dalle paste all’amatriciana o alla carbonara. “La carne di maiale – spiega Edoardo Conti – in tutte le sue declinazioni è molto usata nella cucina polacca, specie nei mesi invernali. Piatti saporiti ma pesanti, grassi e supercalorici per meglio sopportare il freddo. Ho pensato di utilizzare il maiale in modo diverso, più leggero, preparando il sugo all’amatriciana o alla carbonara come me lo ha insegnato mia zia Elisabetta che gestiva alla Garbatella il ristorante “Ristoro degli Angeli”.
È stato proprio aiutando in cucina la zia, che Edoardo, a 16 anni, ha iniziato ad imparare le basi dei sughi e condimenti fatti utilizzando prodotti di qualità secondo le ricette della tradizione romana. A 19 anni la sua prima esperienza all’estero come aiuto cuoco in un ristorante di Londra. Ritornato a Roma, ha continuato a cucinare sotto l’occhio attento della zia. Insegnamenti preziosi che si sono rivelati determinanti quando è approdato a Varsavia. L’amatriciana con l’uso attento, anche nella cottura, del guanciale di maiale o la carbonara sono molto richiesti dai polacchi. Non solo. Anche il cacio e pepe sta entrando nei gusti degli abitanti di Varsavia. Così come i ravioli ripieni al ragù serviti con burrata, pomodoro e basilico. Manco a dirlo il pecorino, i pomodori, la burrata, l’olio extra vergine arrivano dall’Italia. Un successo per i piatti “poveri” della cucina romana in considerazione anche del fatto che il ristorante Po Prostu Bustrò è frequentato da politici, diplomatici e imprenditori, oltre che da molti turisti.