Nel gioco dello Yin e dello Yang
Lo Yin e lo Yang è uno dei principi cardine del pensiero cinese. Sicuramente nota è l’applicazione di questo pensiero in campi come medicina tradizionale e arti marziali; tuttavia, esso è profondamente radicato in ogni aspetto della quotidianità cinese, e questa continua ricerca di equilibrio la possiamo ritrovare anche a tavola. In occasioni speciali, così come a pranzo o cena al ristorante, l’atto di ordinare le pietanze non va ricondotto ad una semplice lista di preferenze, ma bensì diventa ricerca di armonia, tra gli immancabili piatti freddi e quelli caldi, tra pietanze di carne e le pietanze di pesce, ecc..I piatti freddi, vengono serviti per primi, e consistono di verdure, tofu o carne, e servono per preparare lo stomaco per le pietanze calde che seguiranno, creando appunto una sorta di contrasto necessario per raggiungere un equilibrio. I piatti freddi più classici sono sottaceti, il pollo alla soia, sedano e tofu, pesce affumicato e gli immancabili spaghetti freddi. Quest’ultimi sono talmente apprezzati dai cinesi che negli anni sono diventati un piatto di culto, soprattutto durante i mesi estivi, per provare a contrastare il caldo afoso caratteristico della Cina, ed ogni provincia ha la sviluppato la propria variante regionale. Tra queste, sicuramente i più popolari sono i Liangpi (letteralmente “pelle fredda”), una pietanza originaria della provincia dello Shaanxi. Il processo per creare questo tipo di noodles è insolito quasi quanto il loro nome. Se per ottenere l’impasto basta comunemente mischiare farina, acqua e sale, il passaggio successivo prevede che l’impasto formatosi venga sciacquato più volte in una ciotola d’acqua modo che l’impasto rilasci gli amidi. La mistura di acqua ed amido viene poi fatta riposare durante la notte, dando il tempo all’amido di depositarsi sul fondo. Una volta separato, l’amido verrà nuovamente mischiato ad acqua fresca in modo da formare una pastella pronta per essere cotta a vapore in strati sottili dall’aspetto simile ad una pelle. I fogli verranno poi impilati e tagliati per ricavare un tipo di pasta larga simile ad una tagliatella. I Liangpi vengono poi serviti con una varietà di toppings, tra cui germogli di soia, cetrioli e carote alla julienne, arachidi, ed infine completati con coriandolo e la caratteristica salsa fatta con soia, aceto, pasta di peperoncino, sesamo ed aglio. Se avete seguito con attenzione i passaggi sopraelencati non vi sarà sfuggito il fatto che l’impasto è rimasto inutilizzato, cosa non prevista nella concezione cinese di non sprecare nulla. Esso, infatti, rappresenterà il tocco finale e più caratteristico del piatto, venendo prima cotto al vapore e poi tagliato a cubi irregolari, donando al piatto un ulteriore contrasto a livello di texture tra la consistenza quasi gommosa degli spaghetti e quella più spugnosa dell’impasto cotto al vapore.