“Dopo un buon pranzo si può perdonare chiunque, perfino i nostri parenti”
Oscar Wilde
Si sta poco a dire piatti freddi. Ma quali? D’accordo che c’entra la temperatura perché di solito, se non proprio di regola, quelli freddi si mangiano in estate e quelli caldi in inverno o pressappoco. È meglio contare sull’esperienza di chi ne ha da vendere per passione o professione o, meglio ancora, sulla fantasia che abbonda sempre da chi in qualche modo fa della cucina italiana un mangiare che non ha confronti. Ci sono tanti libri e ricette che ne propongono centinaia in un colpo: belle, invitanti, colorate, profumate, o provocanti anche per gli appetiti meno esigenti spesso a caccia di possibili stranezze gastronomiche o di riconoscibili esterofilie.
Proviamo: intanto le insalate, che nella bella stagione abbondano a tutte le latitudini: crude, con gli immancabili pomodorini, con il riso, da solo o in involtino, con il tonno, con la pasta (meglio corta), con le tartare di carne o di pesce fresco, l’immancabile coppia tonno e pomodorini, la frutta (anguria, ananas, melone ovviamente abbinato al prosciutto crudo, le fragole…) e le verdure grigliate, i formaggi freschi da spalmare, gli immancabili gamberetti, i facili spiedini di carne o di pesce. Un’attenzione particolare va sempre alle cucine locali, soprattutto a quelle di mare (cozze, vongole, polpi, gamberi e ancora gli immancabili affettati, ne abbiamo un patrimonio inimitabile in ogni regione soprattutto al nord). E le frittate, polpette e polpettoni, il pesce spada, le patate segreto di ogni contorno. Il pollo, le eterne saporite zuppe, vellutate o in crema. Ma soprattutto la pasta, fredda sì ma con deliziosi condimenti a scelta, basta un po’ di fantasia: con l’immancabile tonno, i peperoni, la mozzarella, il pesto, il prosciutto crudo, la bresaola, la rucola, il basilico, le olive verdi, nere, disossate. In cubetti di tutto ma di stagione, il melone, i formaggi, le piadine, le verdure come i peperoni, le zucchine ai ferri, e poi ceci, fagioli, lenticchie…